04 novembre 2006

4 novembre 1966

È l'alba del 4 novembre 1966, 40 anni fa, quando, dopo alcuni giorni di piogge intense e ininterrotte, l'Arno rompe gli argini a Firenze: l'acqua inonda le strade e sale fino ai primi piani delle case. Una targa, posta in via dei Neri ricorderà il punto più alto raggiunto dall'ondata di piena: 4 metri e 92 centimetri.
«Tutto è cominciato all'improvviso, senza segnali, senza che fosse possibile sapere in tempo...», come recitava con voce commossa Richard Burton, nel commento alle prime immagini di quella catastrofe. Una grande tragedia, un evento che ha segnato per sempre la storia della città e che è rimasto incancellabile nella memoria non solo dei fiorentini, ma del mondo intero.
Tutti i musei, le chiese, i luoghi d'arte sono allagati: l'acqua entra in Palazzo Vecchio, nel Duomo, nel Battistero, mentre la furia del fiume sventra le botteghe degli orafi sul Ponte Vecchio, procurando gravi danni anche al soprastante Corridoio Vasariano.
Il Crocifisso di Cimabue della Basilica di Santa Croce, gravemente danneggiato dall'acqua e dal fango, diventa simbolo della tragedia che colpisce non solo la popolazione, ma anche l'arte e la storia. Le acque si ritireranno due giorni dopo, lasciando Firenze sepolta e imbrattata da fango, nafta e montagne di detriti e masserizie. Decine di persone morirono, mancarono l'acqua, i viveri el'energia elettrica per giorni.
Ma, nella costernazione per l'immenso disastro, sorge immediato e prepotente uno spirito di solidarietà che coinvolge non solo i fiorentini, ma anche volontari provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo: si comincia a spalare il fango, a distribuire i viveri e, con straordinario spirito di sacrificio, migliaia di giovani si dedicheranno a recuperare dal fango i quadri, i libri, le opere d'arte, dando il loro contributo decisivo per salvare il patrimonio artistico di Firenze, così gravemente danneggiato dallo scempio dell'alluvione.




Questo, più o meno, è ciò che si legge sui quotidiani oggi….
Inoltre a Firenze sono in atto molte cerimonie, mostre, eventi particolari, giochi di luce sull’Arno. Vedere il documentario di Zeffirelli è stato molto commovente. I luoghi in cui sono abituata a passeggiare quotidianamente, i viali davanti alla mia università, gli argini del fiume che vedo dalla finestra della biblioteca, crollati con la semplicità con cui si distrugge un castello di sabbia.. Come affronterebbe oggi Firenze un disastro del genere? Non so, forse con le strutture di oggi, è quasi impossibile che riaccada, ma i piccoli torrenti limitrofi alla città continuano a mostrare la forza della loro acqua… Il Bisenzio, il Mensola, il Mugnone, il Grassina (per citarne alcuni) si fanno ancora sentire di tanto intanto, e mia nonna ne sa qualcosa. La Natura è una potenza da non sottovalutare.

In ogni caso, Firenze è risorta da quel disastro, forse più bella di prima, sicuramente più forte, e conscia della sua importanza e del rispetto che le porta il mondo, perché ciò che non distrugge fortifica e perché la mia città è un museo all’aperto, una perla rara, magica, patria di arte, cultura, poesia e una fonte di orgoglio.

(E poi, vogliamo dirlo? E’ la città in cui vivo io… se non è un motivo di importanza questo!!!!!)

2 Comments:

At 05 novembre, 2006 10:29, Anonymous Anonimo said...

consiglio passeggiata sui lungarni,e visita a palazzo vecchio,è molto suggestivo,e credo che anche oggi ci sia un laser che punta su ponte vecchio e scrive un po di info..molto suggestivo e bello....
troppo bella firenze

 
At 06 novembre, 2006 15:47, Anonymous Anonimo said...

"firenze l'è piccina, e l'è anche casa mia, ce l'ho sempre davanti anche quando via, firenze non cambiare, che dopo non ci piaci, rimani piccolina, noi ti si porta i baci!"....
(leonardo pieraccioni - firenze)...

AMO questa città con tutto il mio cuore...
firenze è risorta a mille peripezie...dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, all'alluvione...e adesso, anche se alcune zone stanno diventando sempre più buie e brutte (soprattutto grazie all'invasione di cittadini non proprio italiani), firenze rimane sempre firenze!!
come dice la canzone: speriamo non cambi mai!!!
questo tuo post (si dice così vero??) ha risvegliato in me il mio orgoglio fiorentino!
grazie costy...luca

 

Posta un commento

<< Home