08 gennaio 2007

Le patineur girouette

Ho scoperto un altro eroe da aggiungere al mio firmamento di persone classificabili sotto le 5S, ovvero, straordinarie strambe sorprendenti sconvolgenti scatenate: è Philippe Candeloro (17/02/1972), pattinatore francese dalle origini italiane, grande campione, dai soprannomi molto vari, come “Candelorock” o “Candel rebelle” (Candeloro il ribelle).


La sua carriera agonistica copre più di 20 anni, dai suoi primi passi sul ghiaccio nel 1979, fino al suo titolo mondiale Pro nel 2000 (l’ultima volta che questa manifestazione ha avuto luogo). Nel mezzo, trovano posto grandi soddisfazioni: 2 titoli ai nazionali francesi juniores e 4 titoli senior, medaglie d’argento europee e mondiali, un terzo posto ai mondiali e due medaglie di bronzo olimpiche, una nel ‘94 a Lillehammer e la seconda nel 1998 a Nagano. Ci vorrà molto tempo prima che qualcuno riesca a vincere due medaglie consecutive così …quattro anni sono lunghi, specialmente nel singolo di artistico. (Ovviamente poi arriverà Plushenko, che vincerà nel 2002 a Salt Lake City la medaglia d’argento e nel 2006 la medaglia d’oro… ma lui non vale, è di un altro pianeta!!!).
Nonostante il suo palmares impressionante, ed invidiabile, è molto più noto per la sua personalità esuberante e per i programmi ispirati a personaggi famosi del cinema, della letteratura o della storia (Napoleone, Conan il barbaro, Rocky, Lucky Luke, il Padrino, D’Artagnan…), che strizzano l’occhio agli spettatori a volte partecipanti gioco-forza, e che lo rendono sempre uno dei favoriti del pubblico.


Nel suo continuo impegno per essere unico e diverso, ha lasciato un segno nel pattinaggio artistico grazie ai suoi programmi in cui ha portato il concetto di interpretazione a nuovi livelli, con il suo accurato studio della musica, dei costumi e della storia. Dice di sé: “Ho iniziato a creare i miei personaggi solo negli ultimi anni. Per molti anni ho avuto programmi come quelli di tutti gli altri, solo che io volevo sempre avere musiche diverse, mi rifiutavo di pattinare la stessa musica che pattinavano altri. Non potevi farmi pattinare su musica classica, persino il mio primo programma era su musica western e non classica. Non sono un pattinatore classico, anche se ho dovuto fare alcuni pezzi per il mio allenatore perché vent’anni fa tutti lo dovevano fare, così ho dovuto farlo anch’io, ma non proprio il mio genere. I personaggi arrivarono nel 1992 quando decisi di pattinare sulla colonna sonora di “ Conan il Barbaro” – innanzi tutto mi piaceva la musica, e anche i costumi li trovavo interessanti, mi facevano apparire diverso da tutti gli altri…. Ho sempre cercato di essere diverso, di distinguermi dagli altri. Ho scoperto che i personaggi erano un successo con il pubblico, perché gli spettatori potevano facilmente capire che cosa stavo cercando di spiegare, apprezzavano di più il programma ed io stesso avevo un’idea più chiara di che storia stavo “scrivendo” sul ghiaccio”.




Ci sono alcuni elementi che gli appassionati associano immediatamente al suo nome, prima fra tutti la celebre trottola Candeloro (vietata in competizione in quanto il pattinatore non gira effettivamente sulle lame, bensì sui ginocchi e sulle scarpe – sarà anche vietata ma è uno spettacolo guardarla N.d.C….. Nota della Costy), per arrivare ai piccoli salti in avanti, che però lui stesso confessa non essere una sua creazione.
“Eseguo due elementi che il pubblico pensa siano una mia invenzione, ma non è sempre esatto. I piccoli salti sono di Bobrin - la mia coreografa Natalia Volchkova aveva lavorato con lui e lei me li insegnò. Molte persone li chiamano “salti Candel” (è il nomignolo con cui lo chiamano i fan), ma io so qual è la loro origine e devo rispettare Bobrin perché è stato il primo a farli.”




La sua prima medaglia fu quasi una sorpresa per molti: campione francese in carica, tutti si aspettavano finisse fra i primi dieci – ma con una brillante performance del suo programma libero sulle note de “Il Padrino”, il giorno del suo ventiduesimo compleanno Philippe vince il suo primo bronzo Olimpico. La partecipazione alla sua seconda Olimpiade nel 98 portò quindi molta più pressione su di lui poichè aveva un risultato da difendere.
Il suo messaggio per gli atleti che si preparano ad affrontare le Olimpiadi è semplice e veritiero: “Devi viverle come se fossero la tua prima ed ultima volta, per vivere appieno questa esperienza, apprezzarla, perchè per gli sportivi le Olimpiadi non arrivano molto spesso, e restano nella storia per sempre; ogni volta che vedrai le Olimpiadi, ricorderai “Ci sono stato, almeno una volta, anche io”, ed ogni volta ricorderai quello che avrai saputo fare in quell’occasione. Per questo è molto importante poterle ricordare felicemente. Ogni volta che io vedo le Olimpiadi, ripenso a quando ho preso parte alla Cerimonia di Apertura, specialmente a Nagano, in cui sono stato il portabandiera per la Francia. Qualsiasi Olimpiade vedrò, ricorderò quello che ho vissuto. Questa è la cosa principale. Poi è vero, c’è anche il fatto che le Olimpiadi mettano molta pressione addosso agli atleti – devi saperlo, prepararti, non è una cosa che fa bene al cuore. E ovviamente, il sogno di ogni atleta è vincere una medaglia, ancora più se le Olimpiadi sono nel suo paese.”
“Libertà” è una delle parole preferite di Philippe, e sembra descrivere bene la sensazione che ha avuto quando, ritirandosi dale gare amatoriali, è passato professionista. Già una star, finalmente si trovava nel suo elemento, prendendo parte ai tour e agli show più prestigiosi, e diventando, dal 1993, ospite fisso del Tom Collins Tour, conquistando il pubblico col suo talento di showman naturale anche quando era semi-sconosciuto in America, e trovando la sua strada futura nell’idea di produrre show e tour. “Produrre è ancora ciò che vedo nel mio futuro. Prima voglio finire la mia carriera di artista, ho 34 anni e non ho più la stessa potenza di un tempo.... è umano, ma molto difficile da accettare per un pattinatore. Per questo voglio ritirarmi finchè ho ancora tutti i miei salti. Prevedo di pattinare ancora per due anni. Poi a febbraio 2008, saranno dieci anni dalla mia medaglia di Nagano 98, farò il mio ultimo show – con tutti i miei amici, probabilmente a Bercy – poi un piccolo tour, poi cercherò di vendere lo show in Italia, Giappone, Stati Uniti. Prenderò tutta la mia storia, i miei programmi, e costruirò una storia intorno ad essi – è l’idea di base dello show. Poi mi dedicherò alla produzione – non essendo più sul ghiaccio, potrò curare ogni aspetto”.
Io sicuramente andrò a vedermelo!!!!!!!!!
Nel 2005 è uscita la sua biografia: Candel, rebelle et fidale, scritta a due mani con Alain Leblond.

3 Comments:

At 08 gennaio, 2007 23:12, Anonymous Anonimo said...

Candeloro, che probabilmente avrai apprezzato l'altra sera al Gran Gala' del pattinaggio su ghiaccio, è stato molto molto bravo. Oggi si dedica alla telecronaca, ma come avrai visto se la cava ancora piuttosto bene (anche se molti salti non sono proprio riusciti l'altra sera). Lo spettacolo comprendeva tra l'altro l'uso di una spada, ed è proprio quello di cui mi occupo io! Infatti mi è piaciuta moltissimo la parte in cui simulava un duello facendo passi di scherma, sul ghiaccio!!! Grande! Che dire, la coppia di pattinatori che si è esibita subito dopo, i russi tanto per intenderci, sono però nettamente più belli da vedere, la perfezione...magari un giorno parlerai anche di loro!

[n] http://nicco.megablog.it

 
At 09 gennaio, 2007 14:47, Blogger Costy said...

Ciao Nicco... ebbene, mi sei anche conoscitore del pattinaggio di figura sul ghiaccio... una scoperta! Comunque, ovvio che la coppia spesso è più bella da vedere di un singolo, ma personalmente dopo aver visto i campioni del pattinaggio artistico a rotelle per me non esiste coppia più brava di loro. Parlo di Beatrice Palazzi Rossi e Patrick Venerucci... 9 volte consecutive campioni del mondo. Se il mondo sportivo avesse riconosciuto il pattinaggio a rotelle come uno sport da Olimpiade avrebbero vinto anche quella. Ti assicuro che pur avendo seguito quasi tutte le manifestazioni sportive di pattinaggio, come loro, li devo ancora trovare! Se trovo su Internet qualche loro video te lo mando... e se dovessi parlare di qualcun altro nel pattinaggio.. perlerò sicuramente dei miei beniamini italiani!

 
At 10 gennaio, 2007 17:29, Anonymous Anonimo said...

Evvai col Made in Italy come comanda il Cordero di Montezemolo! :P

Io ho un'amica finlandese, ha pattinato per molto tempo (fecero una gara anche a Milano anni fa) e ora insegna ai bambini...

[n] http://nicco.megablog.it

 

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