19 dicembre 2006

Le Tourbillon de la Vie - 2-

A volte la vita trascina in dei vortici... questo è il significato del titolo di questa rubrica che si affaccia ogni tanto sul vostro "VeZ" (Vaniglia e Zenzero per CHI non intuisse), in cui parlerò delle avventure, vicende, riflessioni, allucinazioni che sconvolgono le gionate di ognuno di noi, in particolar modo la mia.

Lunedì 27 marzo 2004: classica giornatina di inizio primavera... il tiepidino cominciava a farsi sentire, nell'aria e sulla pelle, e così quella mattina decisi di sfoggiare il mio nuovo giubbottino jeans, ancora quasi "incellofanato" da quando la nonna me lo aveva regalato a Natale. Si avvicinava l'esame, uno degli ultimi, e la voglia di arrivare alla fine era sempre più forte, da una parte, e più triste dall'altra (ma questa è un'altra storia). Con la mia fida Hachi-Laura compagna di studi, ci mettiamo in una piccola stanzetta a studiare, si fa per dire, indisturbate dall'andi-e-rivieni di studenti, tacchi, chiacchiere.. insomma, da tutto....... no, proprio da tutto no....
Un "simpatico" signore extracomunitario verso il mezzodì appare armato di cartellino su cui delle file di lettere formavano una richiesta di elemosina, ed un palmo aperto all'insù che sperava nella nostra bontà!
Di solito in questi casi si dice sempre che non si hanno soldi, a volte anche per cafoneria.. però io quel giorno non li avevo per davvero... si vede che lui si è un pò risentito di questo e ha pensato bene di sfilare con l'abile mano di un borseggiatore, il mio cellulare (nuovo tra parentesi) dal taschino del mio giubbottino, un risarcimento personale avrà pensato..... Se mi avesse anche infilato in tasca un bigliettio con scritto "Grazie mille e buona Pasqua" non me ne sarei sorpresa, visto che il tutto è accaduto nel giro di due secondi sotto i nostri occhi, e noi, sveglissime, non ci siamo accorte di nulla, se non tre ore dopo, quando lui si era già puppato 15,18 € del mio credito telefonico.

Lunedì 04 maggio 2004: l'ho fatta la mia... sono entrata in un commissariato di polizia ed ho sporto denuncia per l'accaduto, parlando con un "ufficiale" che mi sbadigliava in faccia mentre parlavo.
OGGETTO: Verbale di denuncia orale....... dichiara quanto segue.......
Faccio presente di non essere assicurata contro tali atti.....
Non ho sospetti su alcuno -----------> falsissimo!
Fatto, letto, confermato e sottoscritto..... Il Denunciante. Mi hanno costretto a firmare!!!!!
Gli avevo anche consegnato i tabulati telefonici..... ma niente.... e così, dicevo addio al mio piccolo Sony Ericsson T 610, che data la sua prematura scomparsa, non aveva ancora ricevuto un nome in dote!
Anche se avessi avuto la massima fiducia nel lavoro svolto dalle nostre forze dell'ordine, non avrei avuto speranze.... Me ne sono fatta una ragione, il tempo col suo scorrere e susseguersi ha lenito quel dolore, e io ora viaggio con il super allarme al mio piccolo Samsung D500 che per scaramanzia è rimasto anonimo.

Lunedì 18 settembre 2006: il postino suona sempre due volte... abbiamo un postino molto simpatico, un (credo) quarantenne barbuto che consegna lettere e bollette in bicicletta, sia col sole che con le intemperie, e sempre col sorriso in volto quando ti saluta, e sempre a dovergli ricordare come ti chiami.... l'uomo che ha scoperto la fonte dell'eterna giovinezza, visto che da quando vivo in questa casa (ormai ben 15-16 anni) è sempre rimasto uguale, forse la sua stazza è un pò diminuita, come la sua bicicletta, ma ci sta che sia anche perchè sono cresciuta anche io. Ma, in fin dei conti, cosa c'entra? Niente. Chi me l'ha chiesto? Nessuno. Quindi vo avanti.... Importante è la raccomandata che mi fa firmare, e la bustina verde che mi consegna.... La scruto bene... Il mio occhio, non cade, si getta, su due sigle.... Corte di Appello di Firenze e Ufficiale Giudiziario... Perdindirindina!!!!! E' arrivata la multa sarda!!!! Speravo che si fossero dimenticati di noi.... Uff!!!
Apro la busta (quei 5 minuti) e mi si presentano due pagine, o meglio due papiri, con tanto di CITAZIONE A GIUDIZIO... la mia faccia era da punto interrogativo.. quella di mia mamma invece era un misto fra il preoccupato ed il rassegnato... se n'è uscita con qualcosa del tipo "Santo cielo.. cos'hai combinato stavolta?" Sapevo che la mia famiglia mi vede solo come una casinista, combina guai, e non ha la benchè minima fiducia in me... ma da qui ad indagata, il passo è un pò troppo lungo.. Infatti poco più in basso evidenziato in g i a l l o f o s f o r e s c e n t e stava il mio nome sotto la scritta: Persona offesa....
I pezzi del puzzle mentale che mi ero formata cominciavano a sistemarsi nelle posizioni giuste, e la mia parte in tutto questo era solo presentarmi il giorno 19 dicembre 2006 davanti al tribunale, pena un giudizio in contumacia.
Avevano arrestato due persone in possesso del mio cellulare (anche se non credo per il cellulare) e ci sarebbe stato questo procedimento penale nei loro confronti. La mia prima reazione è stata euforica.. forse c'era qualche speranza di ritrovare il mio vecchio cell.... poi ovviamente ho realizzato che anche se l'avessi recuperato, sarebbe stato in condizioni allucinanti... però ero rimasta euforica.. non ero mai stata in un'aula del tribunale, la cosa mi emozionava al quanto.

Martedì 19 dicembre 2006: una delle poche volte in vita mia che sono puntuale, il mondo mi mette i bastoni fra le ruote...
L'autobus rimane bloccato in via Ghibellina da un furgoncino scemo che ha deciso di parcheggiarsi in mezzo di strada, dopo 5 minuti di clacsonate, infamate e "spettacolo folkloristico" per la strada ci apre le porte e ci abbandona a noi stessi... 2 passi lesti fino a piazza San Firenze, ma sono comunque quei 5 minuti in ritardo.
Quando entro in tribunale (se avessi avuto una pistola con me non se ne sarebbe accorto nessuno) cerco di capire l'andamento generale del funzionamento di cotesto mondo... non c'è la bencheminima traccia di addobbini natalizi o alberelli festosi e luccicanti, e non c'è nessuno che dà un'illuminazione alla piccola Costy... così blocco il primo tipo in giacca e cravatta che vedo passare che, con molta spontaneità, mi spiega dove devo andare... aula 4... diceva che l'avrei trovata facilmente seguendo le scale e i cunicoli che tanto c'erano le indicazioni... sarà, ma dieci minuti dopo ero ancora a giro e le molliche di pane che avevo lasciato dietro di me se le erano mangiate gli spazzini o quegli avvoltoi vestiti tutto l'anno da carnevale, con le loro toghe nere, dei "pendenti" bianchi e un martelletto in mano.... All'improvviso un lampo di luce... un'anima pia che si accorge di me e mi accompagna (addirittura!) alla stanza.
Entro alle 9.20.
Esco alle 9.22.
In due minuti sono stati capaci di chiedermi come mi chiamo e di liquidarmi dicendomi che, non avendo fatto richiesta di costituirmi come parte civile a mezzo di difensore, non ho diritto ad alcuna richiesta di risarcimento e devo solo presentermi per testimoniare il giorno 3 luglio ore 10.00. Avanti il prossimo!
Sono rimasta a bocca aperta, mi hanno semplicemente spiazzato e raggirato con paroloni dal significato per me oscuro, non so quindi come concludere.... forse la parola migliore sarebbe... che fregatura!

1 Comments:

At 22 dicembre, 2006 15:58, Anonymous Anonimo said...

Costy costy...che sculo! Lo sai che anch'io questa estate sono stato derubato? Però a me è andata un pò peggio: oltre al cellulare si sono fregati il portafoglio, il lettore MP3, e indumenti vari (eravamo al mare) sia a me che alla mia ragazza. In più hanno scassinato la macchina, Ma ormai è acqua passata no? Ormai è solo una bella storia da raccontare..

 

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